Lucya Allocca è una cantautrice e vocal coach, che gira il mondo grazie al nuovo metodo didattico di insegnamento che sta creando, a seguito del Master sostenuto in Vocologia Artistica. Adesso è pronta per debuttare nel nuovo show musicale di Canale 5, ‘All together now’ in onda in prima serata dal 16 maggio con Michelle Hunziker e J-Ax. Scopriamo attraverso questa intervista la sua passione per la Musica.
Lucya, ci racconti qualcosa in più sul tuo prossimo debutto come giudice nello show musicale “All together now” su Canale 5? Che tipo di percorso ti aspetta?
‘All Together now’ è sicuramente un programma televisivo nuovo e moderno. Quando mi hanno comunicato che avrei fatto parte del Muro dei cento (tutti professionisti nel mondo della musica e dello spettacolo), con l’incarico di giudice, ho provato tanta emozione ma al contempo tanta paura, perché è un ruolo che richiede responsabilità. Sebbene si tratti della mia prima esperienza di lavoro in televisione, la affronto con serenità essendo compatibile con i miei campi artistici, quelli musicali, e non poteva capitarmi di meglio. E’ un’esperienza che affronto secondo le mie inclinazioni personali e professionali, cioè con grinta, impegno, serietà e dedizione, ma anche divertimento, perché con la presenza di due grandissimi professionisti come l’inimitabile Michelle Hunziker, alla conduzione, e il mitico J-Ax, Presidente del Muro, non potrebbe essere diversamente. E’ un programma molto coinvolgente, sia per il pubblico in studio sia per il pubblico a casa.
Hai esordito allo Zecchino d’Oro nel 1995, hai sempre cantato da quel momento, sei una cantautrice e una vocal coach, viaggi e non smetti mai di imparare avendo conseguito per esempio anche il master in Vocologia Artistica. La Musica è parte integrante della tua vita. Cosa ci puoi dire del tuo percorso artistico e d’insegnante?
Innanzi tutto divido sempre il campo artistico da quello didattico. Il mio percorso da artista è iniziato quando ero piccola partecipando allo Zecchino d’Oro in Rai, che ancora ricordo piacevolmente. Adesso, da grande, a volte mi capita di ripercorrere la strada che ho fatto e mi accorgo di quanto sia stata bella e spesso difficile. Ho iniziato a studiare canto a quattordici anni, e ancora oggi studio con diversi maestri, proprio perché non si finisce mai d’imparare. Anni fa ho iniziato a scrivere canzoni da sola, poi ho conosciuto validi autori e ora lavoro al mio primo disco. Quando scrivo con chi ha più esperienza di me, comprendo altri lati della musica che mi apportano maturità, altrove non assimilabile. Tuttavia scrivere non è affatto facile se non si provano emozioni.
Il percorso didattico è stato una conseguenza di quello artistico. Sono diventata insegnante, ruolo che è stato per me una grande novità, non immaginando di poter trasmettere ad altri in primis l’amore per il canto, poi tutti gli aspetti tecnici. Insegnare non è facile, come scrivere, ma è bello e, a tal riguardo, devo ringraziare su tutti il mio maestro Fabio Lazzara che si è accorto della mia predisposizione all’insegnamento. Ho iniziato in Italia questo percorso frequentando corsi per insegnanti di canto e per l’equilibrio tra voce e postura. Quest’ultimo aspetto si può definire come un mondo sconosciuto a tanti ed io mi ci sono dedicata fino a giungere a un metodo scientifico di lavoro nell’ambito di un Master in Vocologia Artistica con il dott. Franco Fussi che mi ha aperto tante strade, tra cui quella della relazione tra la voce e la Medicina, che ho cercato di fissare nella mia tesi, ancora in fase sperimentale. Per accrescere questo metodo mi sto recando all’estero, soprattutto in Oriente, per analizzare vocalità non europee e che per tanti aspetti fonetici e morfologici si differenziano dalla nostra lingua. Proprio una settimana fa sono tornata dal Libano, dove ho tenuto delle masterclass in inglese all’Università della Musica, in qualità di docente, e i risultati ottenuti a seguito di tanto lavoro tecnico su quei ragazzi, sono stati strabilianti. È stato soprattutto un lavoro di riequilibrio delle corde vocali, piuttosto che di scoperta per loro sul modo migliore di posizionare i suoni per cantare in maniera libera e non costretta.
Come concili tutte queste attività musicali? Ce n’è una fra queste che preferisci?
Conciliare le attività di cui ho accennato, non è facile, ma non impossibile se alla base c’è l’amore per quello che si fa. A volte mi dicono “Vai a mille e non ti fermi mai”, ed io confermo: vado proprio a mille. Sono iperattiva e mi sento un fiume in piena. Trovo la forza nell’amore che nutro verso l’ambito musicale in cui spero di realizzarmi e far realizzare altre persone come me, come per esempio i miei allievi ai quali dico sempre: “Quando desideri una cosa, e la vuoi veramente, ridi, piangi, fai sacrifici ma devi volerla fortemente. Solo così la vita ti ripaga. Nessuno ti regala niente!
Cosa cerchi in una voce o in un testo? Cosa ti emoziona?
Io provengo dalla vecchia scuola, quella dove t’insegnano che l’aspetto tecnico è importante, ma non fondamentale. Mi emozionano i brividi della prima nota che mi arriva all’orecchio e questa ricerca sarà alla base del mio metro di giudizio verso i cantanti del futuro. La musica ha un compito per essere definita tale, quello di emozionare perché le emozioni si ricordano nel tempo.
Quali progetti e quali obiettivi ti poni per il tuo prossimo futuro?
I progetti sono tanti, ma li vivo step by step. Nel mio prossimo futuro ci saranno tante canzoni e partecipazioni a diversi contesti televisivi, che non posso svelarvi ancora.
Se non avessi fatto la cantautrice, cosa avresti scelto?
Avrei sicuramente studiato per diventare regista, e, conoscendomi, non escludo che un giorno possa intraprendere anche questo percorso.